lunedì 31 marzo 2014

Tra palco e relax

Per il nostro anniversario, Cody mi ha regalato i biglietti per il concerto degli Skunk Anansie.
Dato che ormai abbiamo una certa età, siamo andati a vedere il tour unplugged, belli seduti e comodi al PalaQualcosa a Bergamo.

Entriamo, ci sediamo, le luci sono accese, ne approfittiamo per chiamare il Nano, nel frattempo a cena dai nonni, e poi il buio. I tecnici sistemano ancora qualcosa, poi parte un applauso, una ragazza sale sul palco e io penso "ma da quando c'è una ragazza capellona negli Skunk Anansie?". E infatti era un tal Karima Francis, molto brava, che ha proposto qualcuno dei suoi pezzi prima del vero concerto, cioè quello per cui avevamo pagato. Questa ragazza, prima di iniziare a cantare, ha sorriso dicendo che sapeva che il primo grande applauso era partito perché il pubblico pensava che stesse entrando Skin, ma sperava di meritarsi i successivi.
Mentre lei stava lì, sul palco, con la chitarra a tracolla, ho pensato che spesso ultimamente mi sento come lei. Sono sul palco, do del mio meglio, ma la gente non applaude per me, applaude per qualcuno che deve ancora arrivare. Io propongo il mio pezzo, ma non basta. Io non sono Skin, quindi non possono applaudire me. Hanno pagato per un altro spettacolo, non per il mio.

Ecco, spesso mi sento così. Al lavoro il mio impegno sembra non bastare mai, c'è sempre qualcuno che fa meglio di me, che lavora più ore di me, che è più dedito al lavoro. A me sembra di dare il massimo, ma spesso non è così. E poi faccio dei casini tremendi, e sono permalosa, e dico sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato. Lasciamo perdere come mi sento come madre, che forse è meglio. Il tempo con la famiglia sembra non bastare mai, o la casa è sporca, o la cena non è pronta, o mi sembra di non essere mai disponibile per mio figlio e mio marito. Le amiche chi le vede più, mi trascuro e dormo poco... insomma, 'na schifezza.

Intanto però, il mondo se ne frega dei miei sbattimenti mentali, e va avanti.
Un secondo ed ero incinta e un secondo... e divento pure zia. Ebbene sì, Sorella ci fa un bel regalo e a Ottobre/Novembre diventiamo zii. Secondo me è femmina, intanto in attesa di saperlo ufficialmente faccio l'inventario delle cose di Bibi da darle, e sogno il momento in cui potrò comprarle stupidissime magliettone premaman e spendere tutti i miei soldi in vestitini.

E a proposito del mondo che se ne frega, l'ufficio ci ha regalato una mezz'ora di relax, a testa, con un professionista francese, un enegiopata (o qualcosa del genere).
E io in quei venti minuti di respirazione ho visto la faccia di Bibi, e il mare del viaggio di nozze, e le mani di Cody.
Quello che davvero conta.