lunedì 21 luglio 2014

Storia di come io non ce la posso fare. Mai.

Ecco il post ispirato da Ma come fa a fare tutto? ma anche un po' da Vale.
Il mio blog si chiama Ma perché le altre ci riescono, e ci sarà un motivo, no?

Le ore della mia giornata non si moltiplicano, anzi. Si dividono, ne scompare sempre qualcuna, la mia settimana non mi basta mai!
Purtroppo, a differenza delle super mamme di cui leggo ogni tanto qui e là, io NON ho capacità di organizzare, non so sempre dare priorità alle cose più importanti, e non so pianificare.

Il segreto, quello terribile, da non rivelare mai a nessuno, è che io so perfettamente dove sbaglio, cosa non faccio "giusto", cosa peggiora la qualità delle mie giornate.
Il primo problema è che io ho sonno. Sempre sonno. Dormirei dalle 10 di sera alle 10 di mattina come niente. Cosa che, evidentemente, non è del tutto fattibile con un lavoro un marito un figlio un appartamento e qualche hobby.
Il secondo problema è che sono terribilmente pigra.
Il terzo problema (poi basta, che se no qui mi sputtano definitivamente) è che a volte sono un po' egoista, e preferisco fare le cose che mi piacciono, piuttosto che quello che so che dovrei fare.

In realtà non penso di fare poi completamente schifo.
Nel senso, la casa è sempre - o quasi - pulita/in ordine, tutte le sere cucino la cena per tre, non ripieghiamo praticamente mai su cibo da asporto o cose pronte... insomma, tendo vagamente ad assomigliare alla persona che vorrei essere, per carità.
Questo non è un post per autocommiserarmi.
Però... diciamo che abbiamo ampi margini di miglioramento, ecco.

Per esempio, vorrei poter fare la spesa grossa meno spesso, preparare più cibi freschi (anche da congelare), avere più tempo per me e da dedicare a Cody, andare a Messa una volta in settimana, leggere di più, chissà, magari anche dormire la notte.
Invece la mattina non riesco a aprire gli occhi prima delle 7, quindi mi vesto e praticamente scappo di casa, lasciando la gestione del Nano a Cody, che per fortuna si barcamena benissimo nella routine di preparazione mattutina e nell'accompagnamento al nido.
Esco di casa struccata, e ai semafori mi trucco. A puntate. Prima il copriocchiaie, poi la terra, al semaforo dopo la matita su un occhio, poi l'altro, infine il mascara. Se al semaforo davanti all'ufficio becco il rosso mi metto anche il rossetto, và.

Dalle 8 alle 18 lamno, ahimé, sono al lavoro.
Premettendo che in questo momento di crisi eccetera mi ritengo fortunata ad averlo, un lavoro, vorrei però che il mio ogni tanto fosse un po' meno stressante. Ho già postato qualcosa sul fatto che lavoro in un frullatore, quindi non mi dilungherò qui. 
Potrei, un giorno, raccontare una mia giornata lavorativa...
In ogni caso, dalle 8 alle 18 sono fuori dal mondo. Non posso ottimizzare, non posso fare altro che lavorare, a testa bassa. Quando va bene esco in pausa pranzo, ma ci riesco circa una volta alla settimana.
Dalle 18 alle 18,30 esco, e corro a casa. Bibi si addormenta, quando siamo bravi, verso le 9.
Il che mi dà circa 2 ore e mezza con lui, durante le quali bisogna lavarlo, metterci a tavola e quindi aver preparato qualcosa, e passare un po' di tempo "di qualità" insieme.
Quando sono brava resisto alla tentazione di farlo giocare da solo e intanto pulire/cucinare/sistemare.. lui vuole me! E soprattutto, io voglio lui. Caspita, non mi vede mai!

Dopo cena, se riesco a dedicare del tempo a Cody ben venga, ma il più delle volte ci ritroviamo accasciati sul divano alle 10 a guardare la tv... e ancora più spesso uno di noi due crolla addormentato. Rigorosamente a turni, così che per vedere entrambi un film completo ci mettiamo una settimana, e soprattutto in pratica non ci vediamo mai.

La grandissima fortuna è che il mio Nanetto ha sempre dormito tutta la notte, quindi a meno che non finisca l'acqua nel suo bicchierino notturno o abbia un incubo, in casa mia regna il silenzio per almeno 8 ore di fila. Il che, lo so, è una fortuna. Ma in questo marasma ci può stare un po' di fattore C, no?

Finché non ho trovato lavoro, quando il Nano dormiva di giorno avevo un po' di tempo per fare cose da bravamamma: dedicarmi al bucato la mattina (per avere poi le sere libere), cucinare e congelare, essiccare, fare sughi, spulciare le offerte dei vari supermercati... ma appena ho rimesso piede in un ufficio la magia si è spenta subito.
Ho perfino preso una ragazza per aiutarmi, due volte al mese, nei lavori grandi di pulizia della casa. E di recente ho dichiarato, dicono fonti credibili, che mi piacerebbe farla venire tutte le settimane.

I piccoli trucchi che riesco finora a mettere in atto sono: far partire la lavatrice la sera per stendere la mattina e trovare asciutto al rientro dal lavoro; far partire la lavapiatti al mattino per poterla svuotare la sera; quando faccio un sugo ne cucino doppia porzione e congelo la metà; idem con il soffritto di cipolla (la taglio tutta e uso solo quello che mi serve, il resto va in freezer), fare la spesa avendo vagamente in testa cosa cucinare per la settimana, e avere la donna.

Dite che è poco? Si accettano suggerimenti!!!

mercoledì 16 luglio 2014

Diamo un nome alle cose

La recente "nascita" di un nuovo blog di un'amica mi ha fatto pensare.
Incredibile, eh?

E allora eccomi qui: cito nel titolo una rubrica che le Iene trasmettevano tempo fa (sono anni che non le guardo più, magari la fanno ancora), in cui intervistavano personaggi a seguito di loro dichiarazioni dubbie, e mettevano le cose in chiaro.
Ad esempio, intervistavano un leghista che si dichiarava non-razzista, riportandogli alcune sue dichiarazioni chiaramente razziste, e facendogli riconoscere che erano, in effetti, razziste.

Ecco.
Quindi, vorrei anche io qui dare un nome alle cose.

Non mi chiamo Cinzia, ma Chiara.
Cody lo chiamo così sul blog perché ama il videogioco "Call Of DutY"... che scema che sono eh? Ma ovviamente non si chiama Cody, si chiama molto peggio.
Il mio Nano si chiama Gabriele, ma questo penso sia già venuto fuori in qualche post.

Abito davvero a Milano Milano.

L'azienda dove lavoro ovviamente non dirò qual è, ma chi mi conosce lo sa.

Sorella, Ursula, Cognato, Cognata... esistono tutti davvero. E in fondo Ursula non è strega, o anzi, lo è solo un po'.

Dopo questo outing, vi spiego anche perché l'ho fatto.
Perché dopo l'ultimo post della mia amica sulla moltiplicazione delle ore del giorno, sento il bisogno di fare un post equivalente. Ma dato che l'apertura di questo suo blog, in cui cita il mio, potrebbe farmi leggere ad altre persone che magari mi conoscono, mi sembrava giusto dire effettivamente, chi sono. Cioè, che sono io.

Ecco.

Quindi, a breve (lavoronanofamigliavacanzebronchitistanchezza permettendo), il mio post su come io NON moltiplico, mai, nemmeno per sbaglio, le ore del giorno.