venerdì 9 maggio 2014

Il lieto fine, in alcune storie, arriva. E se arriva, sposalo.

Lo so, ho un carattere orrendo.
Non mi piaccio, cerco sempre di fare meglio sapendo che non ci riuscirò, e quando non ci riesco ci rimango pure male.
Passo tanto... troppo... del tempo a criticare Ursula, e poi faccio le stesse cose che fa lei, e che odio.
Ovviamente il tempo che passo a fare quello che realmente VOGLIO non è mai abbastanza, e il tempo che passo a fare quello che DEVO... lo odio. Procrastinare dovrebbe essere il mio terzo nome (i miei, indecisi, mi hanno già dato entrambi  i nomi che volevano per me).
Ogni tanto ho qualche idea ben riuscita, il più delle volte, in generale, arrivo a fine giornata senza potermi troppo lamentare.
Però, a volte, la faccio proprio grossa.
Ecco a voi la personalissima ricetta della pasta fatta in casa, come una volta, rivisitata da... me.

Premessa: tutto questo non sarebbe mai avvenuto se un sito, che sto pensando di denunciare per falsa pubblicità, non mi avesse tratta in inganno dichiarando che, in fondo, per fare la pasta in casa bastano 20 minuti di preparazione, 30 di riposo della pasta e 15 di stesura... e che quindi un'ora è più che sufficiente per fare tutto.

Ricetta: UN SECONDO E... le tagliatelle all'uovo

Occorrente:
4 uova
400 g farina
un pizzico di sale
un mattarello
una domenica mattina 
un marito illuso che tornerà a casa e sarà tutto pronto
un Nano che proprio quella mattina vuole te, solo te, sempre te altrimenti piange
poco, pochissimo sugo a piacere

Procedimento

Cercando di coinvolgere il Nano, preparate una fontana con la farina sul tavolo, opportunamente sgombro e pulito.
Rompete le uova al centro della fontana, facendone colare metà sul pianale, FUORI dalla fontana.
Imprecate a turno contro la bellissima idea che avuto, contro il Nano che cerca di infilare le mani nelle uova, dicendo che ne vuole assaggiare "solo un po', pochino, ultimo ultimissimo" e contro le uova stesse.
Impastate vigorosamente cercando di amalgamare gli ingredienti, sperando che prima o poi tutti quei pezzetti informi di impasto secco e dissociato diventeranno una morbida e compatta palla giallina di impasto.
Dolcemente, tenendolo con i (vostri) gomiti - dato che le mani sono sporche - togliete il Nano dalla sedia dove lo avevate appoggiato per coinvolgerlo, visto che ormai è pieno di farina e ha in bocca metà di quello che non è finito nell'impasto.
Guardate sconsolate il vostro impasto, che non somiglia per niente a quello visto su internet, e facendovi aiutare dal Nani continuate a provare a impastare. Come ultima tecnica, fatelo contare per darvi il ritmo, in stile vogatore "Uno, due, quattuo, cinque, otto, dieci, otto, dieci, cinque, otto, buava mamma!", mentre voi tentate di ignorare la tendinite che già vi sta venendo e cercare di caricare tutto il vostro peso sui polsi per impastare quella maledetta farina con quelle maledette uova.

Rassegnate ormai al fatto che il vostro impasto non sarà mai "morbido, compatto ed elastico", rinchiudete quello che siete riuscite a compattare in una quasi-palla nella pellicola trasparente, e mettetelo a riposare.

Guardate l'ora, e constatate che il rumore che sentite sono proprio le chiavi di casa, perché Cody nel frattempo è rientrato. E invece che trovare una scena da Barilla, con la mamma con il grembiulino che sta scolando un chilo di invitanti tagliatelle, ha trovato una Cinzia sconvolta, sudata, infarinata, un Nano isterico e soprattutto.. una palla di impasto informe che non fa venire molta fame.
Ignorate la proposta alternativa di Cody di lasciare perdere e provate - pietosamente - a stendere, con il mattarello, la pasta.
Mettetevi quasi a piangere, perché forse dovevate ascoltare mammaesuocera quando, a una sola voce, si sono offerte di prestarvi ognuna la sua macchinetta stendipasta. Fate provare Cody, il quale riuscirà perlomeno a migliorare l'aspetto dell'impasto, ma quanto a mattarello... non farà meglio di voi.

Mandate Cody di corsa a casa di vostra madre (la quale ovviamente oggi è fuori pranzo); attendete con speranza il suo ritorno, che avverrà con una corsa sotto la pioggia, ma con la desiderata macchinetta stendipasta sottobraccio.

Date al Nano un pacchetto di patatine fritte e accendete i Barbapapà.
Facendovi aiutare da Cody, stendete la pasta. Livello di autostima... lasciamo perdere.

Quando ormai il Nano si starà addormentando sul divano, avrete (con il prezioso aiuto di vostro marito), preparato un numero indefinito di rotolini di pasta, che, secondo tutorial su Youtube, basterà "stropicciare" per aprire e trasformare in morbide tagliatelle. Leccandovi i baffi all'idea (e anche perché ormai sono le 2 passate), mettete l'acqua sul fuoco. 
Accorgetevi con orrore che vi siete dimenticati (entrambi!) di aggiungere farina sulle strisce di pasta prima di arrotolarle. Ora possedete una quarantina di rotelle di pasta, stile Haribo. Le Haribo di pasta all'uovo cruda.

Mentre l'acqua bolle e ormai evapora, srotolate una per una le rondelle Hariboall'uovo e finalmente, cuocetele.
Infine, aggiungete il troppo poco sugo alla pasta, andate a risvegliare il Nano dal coma vigile e... buon appetito!

Il finale di questa storia è il seguente: la pasta era, davvero, buona. Ne ho regalata un po' anche a Sorella e Cognato, che l'hanno apprezzata. E Cognato è napoletano, a lui non lo freghi sulla pasta.

Il secondo finale è che ho fatto la dichiarazione d'amore più sincera che abbia mai fatto a Cody, che diceva più o meno così.
Io credo di averti sposato perché, in ogni cosa, tu arrivi e mi salvi. Tu arrivi come il Principe delle fiabe e mi porti il lieto fine. Tu sei il mio lieto fine, ma anche il mio lieto inizio.
E quando il Principe arriva, bisogna sposarlo.

Ti amo Cody, e tu mi hai fatta diventare una MAMMA. Auguri a me.